domenica 13 marzo 2011


Sono sveglia da un po', forse da giorni, gli occhi sbarrati che fissano la strada: la mangio arrancando, un pezzo alla volta, senza saziarmene mai. Quando arriverò sarà tutto diverso; quando arriverò lo sarò anche io. Lo sono già adesso, mentre la lancetta dei secondi salta sul quadrante, mentre sposto le mani sul volante, mentre guardo le unghie laccate di fresco. Ho rimesso lo smalto quattro volte da ieri sera, e non c'è stato verso di stenderlo come si deve. Tremavo. La perfezione è difficile da raggiungere, e presto ci si rende conto che non ne vale neppure la pena. Quando arriverò, se arriverò (ora inizio a dubitare di farcela, a temere per il mio cuore forte, ma vile) troverò un abbraccio ad accogliermi, la voce che mi dice che va tutto bene; sarà un attimo e poi sarò acqua di fiume che scorre. Persa. Odore fumante. Carne che urla. Sono ancora sveglia, da quanto non so: un bianco mi abbaglia, un sole mi culla.

2 commenti:

  1. ..leggerti è scorrere tra fiumi di foulard di seta colorati, piacevoli alla vista,così sensulai al tatto...che bello scoprire il tuo blog..in questa domenica un po così..(così)
    remedios_

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  2. ..grazie per le tue parole...anonimo :)

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