martedì 20 marzo 2012

LE COSE CHE NON HAI CAPITO


Di tutte le stronze cose che tu non hai capito di me la prima è che ti amo. E non ti amo coi "a che ora mi passi a prendere?", e i "dove andiamo stasera?", e i "lo sai che quello ha detto così e colà". No. Ti amo nell'unico modo in cui si dovrebbe amare, nel modo in cui si amavano prima tutte le cazzo di persone che si amano davvero: con scopate che durano una vita, con passeggiate di silenzi e risate infinite.
La seconda è che no, non funziona così, io non posso mettermi davanti a uno specchio e masturbarmi per vedere che cosa divento perché, stupido uomo di città di pietre e cemento, io divento quello che tu hai visto quando sono innamorata dell'uomo con cui faccio l'amore; sono diventata quella cosa con te, trasformandomi in qualcosa qualcuno che era me e te insieme.
E la terza cosa che non hai capito, e che è anche la vera cosa che mi rende folle ai miei occhi e a quelli degli altri, è che non è importante davvero che tu mi ami oppure no, perché io so che per almeno due ore questo è successo. E nonostante mai avessi pensato di pronunciare e di pensare queste parole, l'amore che io provo per te mi rende così irrimediabilmente euforica e felice alle volte da non desiderare niente più: non l'abbraccio e neppure il bacio di qualcun altro. Quello che non hai capito è che sapere che esisti mi ha reso una persona diversa, più serena, più consapevole, più pronta a sopportare le brutture di ogni giorno. E anche se tu fossi all'altro capo del mondo, e lo sei, e se anche non potessi più parlare con te, questo non farebbe differenza alcuna perché (e qui ti rubo una delle tue battute) io sono più felice da quando conosco te. Beh, quasi sempre.

lunedì 19 marzo 2012


Di mani fatate
Vorrei essere preda
Che il nuovo re Mida
Mi colga nel sonno
Che fermi d'un gesto
Il patire convulso
Di chi senza lutto
Ha perso il respiro

giovedì 8 marzo 2012

CERA ROSSA


ti amo tra mille silenzi di conigli traditi,
costretti a portare bavagli di cera rossa sul cuore.
ti amo in mezzo a solidi deserti di carne,
corpi vaganti disabitati.
ti amo con un sorriso da bambola,
gioia dell'animo e nascosto
celato a visi tristi da languore di sentimenti.
e anche io taccio,
a volte, per paura
che questo troppo amore ti ferisca.
peggio, ti spaventi.
di più, che sia carico per te di richieste
che invece non ho.
perché tutto sono riuscita a fare,
in questi mesi,
fuorché non amare te.