martedì 5 giugno 2012

Le parole colano, si perdono e poi non le ritrovi più. Come la mia saliva che ti bagna tra le cosce, colate come il tuo sperma caldo nella mia bocca. Resistono ancora un po' nell'aria come la eco di quel cupo suono che nasce dalla mia gola ogni volta che tu entri per quel breve tempo infinito. Si aggrappano speranzose nella tua carne dove prima erano le mie unghie, i cui segni già scomparsi sono. Riscaldano come il tuo alito sul mio collo, nelle orecchie, sui lobi, sulle tempie: è fuoco. E colano ancora. E di nuovo.
Le mie, ora, sono probabilmente finite dove già erano le tue. In fondo al buio.

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