martedì 12 giugno 2012
CINQUE
Mi ritrovo sempre nello stesso punto della città, vicino, ma non proprio, all'angolo di un giardinetto abbandonato ai bordi della parte vecchia. Per cinque minuti ogni giorno io aspetto te. Da qui non ci passa quasi nessuno, solo qualche auto che si dirige verso il mare. Aspetto. So che non verrai, e non potresti, dal momento che tu non lo sai. Ho contato prima gli alberi, poi i fiori selvatici, poi i pezzi di muratura sgretolati che facevano parte di una panca al centro. Io conto. Le foglie secche vicino ai miei piedi; i formicai; i pezzi di carta buttati per terra. Conto fin quando non arriva il momento di andare. Ora.
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