lunedì 8 novembre 2010


Dammi una nicchia di carne
dove nascondere il volto
e allentare un pianto-alluvione
che lavi la mia pena;
che la cavità delle tue amate ossa

sia la benda che stordisce,
l'utero a cui fare ritorno;
che il tremito che mi percuote
sia di frastuono,
che copra la mia rabbia.

annientami i sensi, ora che mi hai strappato il cuore;
non voglio assistere allo strazio.

cavami gli occhi

- non voglio vedere che ti vergogni di me -
strappami le orecchie

- non voglio sentirti ridere assieme alle altre -

tagliami la lingua

- non ci saranno nuove parole per te -
Merito il silenzio della realtà che esiste solo in un sogno;

il vento della fine di questo inesistente inizio.

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