martedì 30 novembre 2010
confusi
Spiriti affini si pizzicano a distanza
ballando valzer a tempo di rock
vestiti di carne, ma solo l'uno per l'altro
coperti tra gente coperta, confusi
si ignorano, si spiano, si cercano,
poco si trovano ma basta
per riconoscersi ancora anime nude
per non dimenticare la mappa di nei, peli, tagli bambini
per ricordare i tuffi nelle carni, gli squarci, il rombo delle gole.
Tutto immaginato, tutto vissuto;
senza tracce nasce il dubbio, poi certezza
che sia solo profumo vagante nell'aria.
domenica 28 novembre 2010
senza sospetti
Oltre il silenzio sento il suono del mare, lontano
orecchio teso e in ascolto verso la conchiglia, culla che crea.
stanca. del divenire che mette il punto a frasi belle o brutte
stanca. di dover fingere un entusiasmo che non c'è
unica cosa certa, questa pelle che come un abito mi riveste;
questa carne che tutti scambiano per "me" senza sospetti
coperta troppo pesante per un'anima molto leggera
che filtra solo dai punti di sutura lasciati lenti
non basta. ma non serve.
ognuno mi agghinda per la sua festa
E quando è fine
Senza balli
Senza ospiti
sempre io avvicino di nuovo le sedie al tavolo.
mercoledì 24 novembre 2010
Grazie
Bisogna toccare il fondo prima di risalire. Un mio amico mi consigliò di fare in fretta: " prima lo tocchi, prima risali."
Io quel fondo l'ho toccato. Oggi. Ho cercato negli angoli il mio dolore, l'ho gridato al megafono, poi rabbia, cecità, disprezzo. Tutto moltiplicato per quella che credevo fosse la mia gioia. Poi un uomo mi ha rammentato quella che era da sempre stata la mia regola, ma che avevo smarrito tra mille rime: la semplicità.
Quest'uomo non saprà mai quanto ha fatto per me né conoscerà il mio rimpianto di aver fatto così poco per lui.
tra mille nomi, lui sarà il mio nome caro;
tra mille sguardi, il suo sarà quello gentile;
tra mille abbracci, il suo sarà quello sincero.
Non era il mio uomo, non era mio, ma è un grande Uomo.
E in silenzio questa volta, a te dico "Grazie".
Io quel fondo l'ho toccato. Oggi. Ho cercato negli angoli il mio dolore, l'ho gridato al megafono, poi rabbia, cecità, disprezzo. Tutto moltiplicato per quella che credevo fosse la mia gioia. Poi un uomo mi ha rammentato quella che era da sempre stata la mia regola, ma che avevo smarrito tra mille rime: la semplicità.
Quest'uomo non saprà mai quanto ha fatto per me né conoscerà il mio rimpianto di aver fatto così poco per lui.
tra mille nomi, lui sarà il mio nome caro;
tra mille sguardi, il suo sarà quello gentile;
tra mille abbracci, il suo sarà quello sincero.
Non era il mio uomo, non era mio, ma è un grande Uomo.
E in silenzio questa volta, a te dico "Grazie".
possesso di mancanza
Afferrerai ciò che ho da dirti dopo che mi avrai afferrato il corpo?
Ti sussurro il segreto che i tuoi occhi non vedono:
quello che le tue mani artiglio stringono non è solo carne
non sangue che diventa livido
pulsazioni che rimbombano di...
no...non ti parlerò in una lingua a te sconosciuta
accetto di essere corpo solo in possesso di mancanza.
Affermare che non mi ami non cambierà le cose;
rammaricarti perché ciò non sia successo le peggiora.
se tu tacessi forse potrei amarti
se tu tacessi forse vorrei...
ma l'ostinazione fa di te la sua casa
la negazione converte il dolore in potenza
i flussi amorevoli si dissolvono
sono fumi smarriti che riempiono la tua cucina
meglio sarebbe essere su un tetto, una casa, un qualsiasi balcone
ma non lì, non con te
non col tuo desiderio che mi urla
che tra tutte le tue donne
io sono l'unica, ma proprio l'unica
che non amerai mai.
venerdì 19 novembre 2010
lunedì 8 novembre 2010
Dammi una nicchia di carne
dove nascondere il volto
e allentare un pianto-alluvione che lavi la mia pena;
che la cavità delle tue amate ossa
sia la benda che stordisce, l'utero a cui fare ritorno;
che il tremito che mi percuote sia di frastuono,
che copra la mia rabbia.
annientami i sensi, ora che mi hai strappato il cuore;
non voglio assistere allo strazio.
cavami gli occhi
- non voglio vedere che ti vergogni di me -
strappami le orecchie
- non voglio sentirti ridere assieme alle altre -
tagliami la lingua
- non ci saranno nuove parole per te -
Merito il silenzio della realtà che esiste solo in un sogno;
il vento della fine di questo inesistente inizio.
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