...se una donna vuole, cosa le impedisce di scopare, succhiare, godere fino ad essere buco una, due, tre volte? ma ritrovare la tua carne persa in mezzo a mille, sentire il tuo odore su un corpo che non credevi fosse tuo, essere uno bocca che mangia e l'altro bocca che beve fa parte delle eccezioni. puoi contiunare a chiamarlo solo sesso (e magari lo è), ma sempre in quei rari casi vedrai te stesso negli occhi dell'altro; sarai terra e seme insieme; perso e ritrovato.
non è il vetro che ci separa che mi impedisce di vedere nitidamente la tua figura; ma la lontananza. al di qua io immagino te, al di là, più oltre, di più guardo occhi che non ci sono come fossero chiodati nei miei; con affanno respiro aria umida la stessa, spartita con te. odori costruiti immaginati e sono al centro del mercato delle spezie. solo non sento la tua pelle nessun calore ma vetro freddo. e venero quella parete di luce unica culla di parole non dette. esplode-che fragore- ora sono mille e di più, schegge d'amore nell'aria che osservo in delirio cieca di tanto brillante stupore tripudio di luci roteanti bottoni con gambe cromate su solchi di suoni è un sogno di anime deste è sogno di sonni distanti pesanti ora lievi, bagnati di carni uniformi striscianti
giovedì 9 dicembre 2010
quando mi vedrai, tu non vedrai me non vedrai le mie spalle piccole e più su il mio capo chino non la schiena curva e gli occhi che sfuggono gli sguardi. vedrai quello che hai visto vedrai quello che devo mostrare io diversa da quegli scatti che ti avevano predato la mente carne senza più misteri e orbite vuote di pesanti buchi neri toccherai sveglio la realtà che si congiunge col sogno. brucerà, per te che non sopporti il dolore, brucerà fredda. e carponi, nudo oramai cercherai di nuovo il sogno.