giovedì 7 ottobre 2010

Non esiste una sola morte in ogni vita: ma tante piccole morti, una per ogni dolore. E tanto più il dolore è inaspettato, tanto più la morte sarà cruenta. Un lampo di luce fredda che ti attraversa come una lama: resti lì a guardare il sangue che scorre, sorprendendoti che sia il tuo, stupendoti di averne tanto in corpo. E mentre guardi, il sangue sbiadisce, la vista si annebbia, altri liquidi colano su di te, da te. La gola si riempie di tuoni, le mani tremano, i rumori cessano di colpo: e ti manca il caldo della terra, la carne perduta, il cuore che batteva senza essere il tuo. Tutto quello che non è mai stato tuo, ti manca ugualmente; tutto quello di cui hai temuto la fine dall'inizio dondola sull'orlo del pozzo; e allora chiudi gli occhi nell'attesa, che almeno tu non possa vedere quello che sai che accadrà. Non ci sarà nessuno a salvarti: non c'è mai.

2 commenti:

  1. ...la realtà dev'essere sempre confusa con l'immaginazione, altrimenti diventi cieco oppure schizofrenico.... la miscela di realtà e immaginazione in ciò che scrivi è indecifrabile.... cmque mi piace.

    RispondiElimina
  2. niente di quello che scrivo appartiene completamente all'immaginazione: io comunque l'ho vissuto prima dentro per poterlo poi descrivere...probilmente niente è più vero del mio immaginato

    RispondiElimina