Colo cristalli
lecco bottiglie
odore di sassi
fra mille stoviglie
l'occhio che fissa
cerchiato di scuro
il solo al riparo
mi scalda oltre il muro
ingenua per gioco
calpesto emozioni
fingendo stupore
procedo a tentoni
seduta, ora crollo
la carne, graffiando
su schegge di vetro
di sangue, bagnando
son io, forse no
importa qualcosa?
se è quello che vedo
se sento ogni cosa?
oppure son voci
che tuonano dentro
e vero vorrei
che fosse tormento
invece il silenzio
sott'acqua, mi pare
di viver la vita
scordando le ore
che festa sarebbe
frastuono ogni dove
è tempo, apro gli occhi
ma è fuori che piove
giovedì 15 luglio 2010
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