giovedì 15 luglio 2010

Colo cristalli
lecco bottiglie
odore di sassi

fra mille stoviglie
l'occhio che fissa
cerchiato di scuro

il solo al riparo
mi scalda oltre il muro

ingenua per gioco
calpesto emozioni

fingendo stupore

procedo a tentoni

seduta, ora crollo

la carne, graffiando

su schegge di vetro

di sangue, bagnando

son io, forse no
importa qualcosa?

se è quello che vedo

se sento ogni cosa?
oppure son voci
che tuonano dentro

e vero vorrei
che fosse tormento

invece il silenzio

sott'acqua, mi pare

di viver la vita

scordando le ore

che festa sarebbe

frastuono ogni dove
è tempo, apro gli occhi

ma è fuori che piove

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