
Al centro della stanza vuota
Tu, candela di carne tremula
Ardi per me
Non la benda che hai sugli occhi ti rende cieca
Né le corde che adornano i tuoi polsi e le tue caviglie, prigioniera
Tu decidi della mia sorte
Non io della tua
In ginocchio mi sovrasti
A niente vale più la volontà che con te ostento
Il ciondolo col tuo nome che ti serra il collo
Impedisce il mio respiro
Il rosso delle tue labbra
È come fuoco sulle mie
Il tuo sguardo guida i miei movimenti
Come una bacchetta la sua orchestra
Eppure tu sembri mia
Immobile e silenziosa, contemplo la tua bellezza
E mai come ora ho avuto tanto da perdere
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