venerdì 11 dicembre 2009
Stand-by
Aspettare è sempre stato il mio forte: attendo che i secondi diventino minuti, e che i minuti si tramutino in ore, infinite che scandiscono i miei giorni. L'attesa è una "me" aggrappata ai braccioli di una sedia a dondolo, tanto che sembra di vederle le mie nocche saltar fuori dalla pelle tesa. Osservo l'avvicendarsi delle stagioni, sento voci che mi aggrediscono, che mi giudicano, che mi consigliano: io sono sempre lì. E ancora aspetto. Con rabbia, con amore, con speranza so che un giorno arriverà anche il mio turno. E ancora aspetto.
martedì 1 dicembre 2009
Riflessioni
A volte penso che spesso una parola, una parola sola, possa fare grande differenza. Non nel veloce mondo reale, ma in quello soffice e lento in cui tutte le distanze si azzerano. Ed è lì che scopri che una faccina col sorriso orizzontale riesce a seminare panico nella tua testa, o che un "no." scritto proprio così col punto che segue può segnare la fine assoluta di ogni discorso. E questo è il meno: trascorri la giornata alla ricerca delle briciole, di frammenti che possano in qualche modo ricomporre il quadro generale. Cosa improbabile se non addirittura impossibile. Ci vuole un bel secchio di acqua gelata per ristabilire l'ordine nei sentimenti. E quando la comunicazione passa da scritta a verbale cerchi di cogliere ogni più piccola sfumatura salvo poi riconoscere che non avevi capito proprio un bel niente. Eppure dentro vibra una non-rassegnazione a quella che dovrebbe essere una realtà evidente a tutti, tranne che a te che invece continui a sentire piuttosto che a guardare. E tu lo senti. Cazzo se lo senti.
giovedì 26 novembre 2009
Ballata dell'Amore Eterno
Al chiuso, fuori è nuvolo
mi parli senza sosta
parole come spade
mi scivolano in bocca
ti osservo da quel guado
che adesso è questa stanza
al centro del gran tavolo
inizia la tua danza
immobile, in ginocchio
non riesco più a pensare
lo sguardo, quei tuoi occhi
mi fanno già tremare
smarrita in questo dolce
dolcissimo tormento
non posso che aspettare
ancora, il tuo rientro
trascorse son le ore
non conto più i minuti
svanito è il mio Signore
gli istanti son perduti
un semplice rumore
nel buio che m'abbraccia
un click, ed una luce
mi invadono la faccia
il capo è sempre chino
prostrata nell'orgoglio
conosco il mio destino
del resto, non mi dolgo
sei Tu che mi hai creato
oggetto fantasioso
di corde, carne e fiato
maturo nel riposo
quand'ecco le tue mani
che sciolgono i miei nodi
disegnano il domani
quei lividi vistosi
per sempre liberati
dal desiderio uniti
così, solo abbracciati
i giochi son finiti
venerdì 13 novembre 2009
Cantami una ninna nanna
perché non riesco a dormire la notte
accarezzami i capelli
non c'è posto in cui io riesca a sentirmi al sicuro
raccontami di quando lo zucchero a velo si innamorò di una goccia di cioccolato
e della principessa felice rinchiusa in una bolla di vetro fino
scuoti tutti i campanelli
allontanerò danzando tutti i miei fantasmi
e se tutto questo ancora non bastasse
abbracciami e dimmi che è ora di dormire
perché non riesco a dormire la notte
accarezzami i capelli
non c'è posto in cui io riesca a sentirmi al sicuro
raccontami di quando lo zucchero a velo si innamorò di una goccia di cioccolato
e della principessa felice rinchiusa in una bolla di vetro fino
scuoti tutti i campanelli
allontanerò danzando tutti i miei fantasmi
e se tutto questo ancora non bastasse
abbracciami e dimmi che è ora di dormire
mercoledì 11 novembre 2009
TU SEI
Gioco a biglie coi tuoi nei, per prendere sonno la sera
saluto per nome ogni tuo dito per sincerarmi di essere sveglia la mattina
tu sei la mia doccia calda
il mio caffé bollente
l'abito comodo della domenica mattina
il mio vino preferito
il colore che amo di più
la matita che danza tra le mie mani quando penso
sei l'odore che dirige i miei ricordi
il letto caldo che mi accoglie la notte
ogni ruga che compare sul mio viso
il sorriso più bello che ho
tu sei il battito che non sento più
saluto per nome ogni tuo dito per sincerarmi di essere sveglia la mattina
tu sei la mia doccia calda
il mio caffé bollente
l'abito comodo della domenica mattina
il mio vino preferito
il colore che amo di più
la matita che danza tra le mie mani quando penso
sei l'odore che dirige i miei ricordi
il letto caldo che mi accoglie la notte
ogni ruga che compare sul mio viso
il sorriso più bello che ho
tu sei il battito che non sento più
Al centro della stanza vuota
Tu, candela di carne tremula
Ardi per me
Non la benda che hai sugli occhi ti rende cieca
Né le corde che adornano i tuoi polsi e le tue caviglie, prigioniera
Tu decidi della mia sorte
Non io della tua
In ginocchio mi sovrasti
A niente vale più la volontà che con te ostento
Il ciondolo col tuo nome che ti serra il collo
Impedisce il mio respiro
Il rosso delle tue labbra
È come fuoco sulle mie
Il tuo sguardo guida i miei movimenti
Come una bacchetta la sua orchestra
Eppure tu sembri mia
Immobile e silenziosa, contemplo la tua bellezza
E mai come ora ho avuto tanto da perdere
Ecco ci siamo. Oggi decido di dire basta. La faccio finita. Sono stufa, e stufa marcia delle zaffate di odore nauseabondo che investono la parte più debole di me.
Voglio incontrare il mondo solo attraverso il tuo respiro, amore mio.
Bocca nella bocca, mi nutrirò di te.
Mangerò gli avanzi che troverò sulle tue labbra; quando avrò sete berrò la tua saliva.
E non sarò mai preda della noia giacché niente è più mutevole del panorama dei tuoi occhi.
Voglio incontrare il mondo solo attraverso il tuo respiro, amore mio.
Bocca nella bocca, mi nutrirò di te.
Mangerò gli avanzi che troverò sulle tue labbra; quando avrò sete berrò la tua saliva.
E non sarò mai preda della noia giacché niente è più mutevole del panorama dei tuoi occhi.
DELIRIO
Sogno file di denti brillanti che pasteggiano con la mia carne
Sogno lingue secche di gatto che disegnano infiniti labirinti nella mia anima
Sogno odore di terra bagnata e di foglie consumate dalla pioggia
Liquidi eterni che riempiono le mie cavità
Immersa così, il silenzio è l'unico suono mentre
Immagini tremule dai colori opachi sfilano come carri di carnevale
Beatitudine dei sensi
Sogno lingue secche di gatto che disegnano infiniti labirinti nella mia anima
Sogno odore di terra bagnata e di foglie consumate dalla pioggia
Liquidi eterni che riempiono le mie cavità
Immersa così, il silenzio è l'unico suono mentre
Immagini tremule dai colori opachi sfilano come carri di carnevale
Beatitudine dei sensi
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