Dovrebbero esserci due mondi, o anche solo due enormi città per dividere le persone che hanno un passato con strascichi da chi non ce l'ha: uomini o donne che hanno già avuto famiglie, figli, o anche fidanzate-compagne invadenti e che invadono ancora di tanto in tanto e gli altri che viaggiano senza carichi. Nessuna cattiveria. Guardandomi intorno vedo gente con piccole o grandi valigie, alcune più nuove di altre, alcune tenute su con dello spago come quelle dei vecchi emigranti di una volta; qualcuno le tiene abbracciate strette, altri fanno persino fatica a trascinarsele dietro, ma ci sono. Io viaggio senza bagaglio, le mani libere e le calze rotte. Neppure lo spago mi hanno dato.
Il dire non dire promossa o bocciata redarguita, apostrofata, spinta ed io sempre lì Perché non parli? Hai paura? no. ma le parole di oggi non valgonouno solo dei miei ieri andati albero è sempre albero dente è sempre dente casa, libro fucile tutto ciò che chiamo esiste Ho visto le tue mutarsi in vapore dalla mia tazza del thé morire come il sorriso morto sulle labbra dei vecchi avrei potuto dirtelo ieri - e forse l'ho fatto - e non mi avresti ancora creduta dire prima che tu dicessi prima che tu pensassi prima che tu vedessi prima e già prima Ma io so come tenere un segreto.
sabato 5 febbraio 2011
attraverso cosciente la mia stagione migliore bendata di odori spogliata dell'inutile fino alle ginocchia d'anima immerse nella terra bagnata culla del mio io